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Parco eolico Poggi Alti a Scansano – Energie Rinnovabili




E’ già da tre anni che esiste il Parco eolico Poggi Alti qui a Murci, proprio sopra Poggio al Toro. Già…, pochi chilometri sopra la mia testa, dal 2007, sorge il parco eolico più grande della Toscana e ancora non ho pensato di dedicargli qualche riga sul mio blog.



Prima e Dopo

Ho deciso di farlo oggi perchè mi sto accingendo a costruire un impianto fotovoltaico da 8,8 Kw. Parlerò anche di questo non appena ultimato, ma mi piacerebbe aprire un confronto, magari proprio su questo blog, sull’argomento. Mettendo a confronto esperienze di altre persone che hanno già fatto questa scelta e magari coinvolgendo coloro che producono e installano impianti. Prezzi, rese, opportunità e rischi.

Dicevo del Parco eolico…Come molti sapranno ci sono state alcune polemiche durante la fase di costruzione. Ricorsi al TAR, associazioni ambientaliste a favore (Legambiente) e associazioni contro (Italia Nostra). La popolazione locale nel suo complesso non si è schierata contro. In un caso, in particolare, una pala “è finita” troppo a ridosso di un’abitazione e spero si trovi al più presto una soluzione.




Personalmente la mia convivenza con il “Parco” è di buon vicinato. L’attività della mia azienda, soprattutto quella relativa all’accoglienza, non ne ha risentito negativamente e direi addirittura che i miei clienti, per raggiungere l’agriturismo ci passano proprio sotto, trovano di solito interessante vedere cosi da vicino questa struttura.

Abituati a sentire parlare o a leggere sempre più spesso di fonti di energia rinnovabile è comunque suggestivo poter passare attraverso le torri eoliche e poter valutare di persona l’impatto ambientale. Per giudicare poi personalmente.

Intanto però, aggiungo io abbastanza incomprensibilmente, l’amministrazione locale non incentiva, a livello privato, questo tipo di energia, fissando un tetto di 12,5 mt. di altezza massima (insufficiente per una resa ottimale) per chi volesse erigerne per proprio conto una. Va detto, inoltre, che non più di un anno fa, quando mi recai a parlarne in comune, anche il fotovoltaico era consentito in maniera restrittiva. Per l’esattezza davano l’autorizzazione solo a impianti per auto-consumo e comunque non superiore ai 20 Kw.

Poi è intervenuta la circolare ministeriale (n.32/E del 6 luglio 2009 dell’agenzia delle entrate) che comparava la produzione di energia rinnovabile ad attività agricola e il Comune si è adeguato, permettendo impianti fino a 200 Kw. In realtà, come spesso avviene, muovendosi in ritardo e costringendo coloro che avevano intenzione di predisporre un impianto prima della fine 2010 (termine utile per rientrare nel conto energia con gli incentivi attuali) a corse contro il tempo e contro una burocrazia di stile borbonico. E si sa che la gatta frettolosa fa i gattini ciechi!

Capisco che sono tanti gli argomenti di cui vorrei parlare e forse sarebbe meglio suddividerli in più articoli, ma assisto ad un assalto alla diligenza spesso scomposto e caotico. Prezzi di impianti al Kw in continuo cambiamento, amministrazioni comunali (parlo di comuni confinanti con meno di 5000 abitanti) che interpretano la legge in maniera diversa, discriminando cittadini nella possibilità di usufruire di uguali opportunità di finanziamenti e contributi solo per il fatto di appartenere ad un comune piuttosto che un altro. Finanziamenti pubblici decisi a livello locale, diversi (ancora una volta) da comune a comune.

Un gran caos insomma e forse ancora una mancata occasione per predisporre una politica nazionale omogenea e a lungo termine per un settore così strategico come quello energetico. Poche idee ma confuse, mi verrebbe da aggiungere. Inoltre, una possibilità, che se fosse ben gestita, potrebbe rappresentare un importante sostegno al comparto agricolo che vede dinanzi a se e sempre più da vicino il baratro.

Una domanda! C’è qualcuno che si prenda la briga di fare un calcolo di quanti Kw si potrebbero produrre in Italia da oggi a dieci anni con le fonti rinnovabili, utilizzando gli attuali incentivi, contributi pubblici. Aggiungendo magari eventuali incentivi simili previsti per il nucleare? A quale % si arriverebbe rispetto al fabbisogno nazionale? Quale sarebbe il beneficio per il settore agricolo e per tutto l’indotto. Quali potrebbero essere i benefici per i cittadini rispetto al costo delle bollette elettriche e quali i benefici per l’ambiente?

Se c’è qualcuno con delle risposte mi piacerebbe ascoltarlo.